Controllo glicemico intensivo per pazienti con diabete mellito di tipo 2
Una revisione sistematica della letteratura seguita da meta-analisi ha valutato l’effetto di obiettivi di controllo glicemico intensivo versus controllo glicemico convenzionale su mortalità per tutte le cause e mortalità cardiovascolare, infarto miocardico non-fatale, complicazioni microvascolari e ipoglicemia grave in pazienti con diabete mellito di tipo 2.
Sono stati inclusi nell’analisi gli studi randomizzati che avevano confrontato il controllo glicemico intensivo con quello convenzionale in pazienti con diabete mellito di tipo 2.
In totale, sono stati inclusi 14 studi randomizzati per un totale di 28.614 partecipanti con diabete mellito di tipo 2 ( 15.269 a controllo intensivo e 13.345 a controllo convenzionale ).
Il controllo glicemico intensivo non ha influenzato in modo significativo il rischio relativo ( RR ) di mortalità per tutte le cause ( RR=1.02; 28.359 partecipanti, 12 studi ) o di mortalità cardiovascolare ( RR=1.11; 28.359 partecipanti, 12 studi ).
Le analisi sequenziali non hanno mostrato una riduzione del rischio relativo di circa il 10% per la mortalità per tutte le cause, mentre per la mortalità cardiovascolare i dati erano insufficienti.
Il rischio di infarto del miocardio non-fatale è risultato ridotto ( RR=0.85; P=0.004; 28.111 partecipanti, 8 studi ), ma queste conclusioni non sono state confermate dalle analisi sequenziali.
Il controllo glicemico intensivo ha mostrato una riduzione dei rischi relativi dell’esito microvascolare composito ( RR=0.88; P=0.01; 25.600 partecipanti, 3 studi ) e retinopatia ( RR=0.80; P=0.009; 10.793 partecipanti, 7 studi ), ma le analisi sequenziali hanno mostrato che non sono ancora state ottenute prove sufficienti a riguardo.
La stima di un effetto sul rischio di nefropatia ( RR=0.83; 27.769 partecipanti, 8 studi ) non è risultata statisticamente significativa.
Il rischio di ipoglicemia grave è risultata significativamente aumentata quando l’obiettivo era il controllo glicemico intensivo ( RR=2.39; 27.844 partecipanti, 9 studi ); le analisi sequenziali hanno supportato un aumento del 30% nel rischio relativo di ipoglicemia grave.
In conclusione, il controllo glicemico intensivo non sembra ridurre la mortalità per tutte le cause in pazienti con diabete di tipo 2.
I dati disponibili da studi randomizzati restano insufficienti per provare o rifiutare una riduzione del rischio relativo un’ampiezza del 10% riguardo a mortalità cardiovascolare, infarto del miocardio non-fatale, complicanze microvascolari composite o retinopatia.
Il controllo glicemico intensivo aumenta il rischio relativo di ipoglicemia grave del 30%. ( Xagena2011 )
Hemmingsen B et al, BMJ 2011; 343: d6898
Endo2011
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